Racconta il Vasari che Michelangelo, prima di morire a Roma nel 1564, aveva bruciato “gran numero di disegni, schizzi e cartoni fatti di man sua, acciò nessuno vedessi le fatiche durate da lui et i modi di tentare l’ingegno suo, per non apparire se non perfetto”. Anche per quest’ansia di perfezione dell’artista la sua opera grafica risultò subito rara e ricercata: tanto che Leonardo, suo nipote ed erede, riuscì a comprare solo a caro prezzo sul mercato romano, dopo la morte dello zio, un gruppo di suoi disegni. Si tratta probabilmente dei fogli che intorno al 1566 lo stesso Leonardo avrebbe donato a Cosimo I dei Medici, insieme alla Madonna della scala.
Quando, nel secondo decennio del Seicento, Michelangelo Buonarroti il Giovane decise di allestire in memoria del grande antenato una serie di sale nella casa di famiglia di via Ghibellina, la “Madonna della scala” e una parte dei disegni donati ai Medici gli furono restituiti da Cosimo II. Gran parte dei disegni fu allora raccolta in volumi, ma i fogli che sembrarono di maggiore bellezza furono incorniciati e appesi alle pareti delle nuove sale: per esempio, nello Scrittoio la Cleopatra, nella Camera della notte e del dì uno dei progetti per la facciata di San Lorenzo, nella Camera degli angioli il cartonetto con la Madonna col Bambino.
La raccolta di disegni di Michelangelo di proprietà della famiglia Buonarroti era allora la più cospicua del mondo; e tale rimane tuttora, con i suoi più di duecento fogli, nonostante i gravi assalti subiti: fu infatti impoverita alla fine del Settecento da una prima vendita che il rivoluzionario Filippo Buonarroti fece al pittore e collezionista Jean-Baptiste Wicar; e nell’ottobre del 1859 da una seconda, che il cavalier Michelangelo Buonarroti fece al British Museum.
Nel 1858 era morto Cosimo Buonarroti, ultimo erede diretto della famiglia, che per questo possedeva anche la parte più consistente delle carte michelangiolesche, da lui lasciate per testamento al godimento pubblico, insieme al palazzo di via Ghibellina e agli oggetti in esso contenuti.
Da allora i disegni della collezione restarono esposti in cornici e bacheche, e solo nel 1960 furono finalmente sottratti a questa sistemazione, che aveva procurato non pochi danni ai fogli.
Ricoverati al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi e ivi restaurati, i disegni tornarono alla Casa Buonarroti nel 1975.
Poiché precisi motivi di conservazione invitano a non esporre permanentemente le opere grafiche, in una sala del museo appositamente attrezzata sono presentati a rotazione piccoli nuclei della collezione.
Alcuni disegni di Michelangelo Buonarroti sono proposti anche in questa sezione del sito: cliccare sull’immagine per aprire la scheda dell’opera.
Nudo di schiena | Madonna col Bambino |
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Studi per la testa della Leda | Studio di fortificazione per la Porta al Prato di Ognissanti |
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Cleopatra | Pianta per la chiesa di San Giovanni dei Fiorentini |