Biblioteca

ATTENZIONE:

Informiamo che da metà settembre a metà dicembre 2024, l’accesso alla sala studio destinata alla consultazione dei disegni di Michelangelo e dei documenti dell’Archivio Buonarroti, sarà limitato a causa di lavori per la realizzazione della nuova sala studio.

Si ricorda agli studiosi che per accedere alla consultazione della biblioteca e dell’Archivio Buonarroti è obbligatorio concordare un appuntamento (fax, telefono o e-mail) con l’ufficio di segreteria della Casa Buonarroti.

Per la consultazione dell’Archivio Buonarroti è necessaria la preventiva autorizzazione della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana.

L’appuntamento è subordinato alla concessione della suddetta autorizzazione.

La biblioteca e l’Archivio Buonarroti sono aperti tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13,15.
Regolamento

La storia del patrimonio librario oggi di proprietà della Fondazione Casa Buonarroti è lunga e complessa: e raccontarne le vicende vuol dire anche tentare di scrivere una sorta di storia parallela a quella più nota della Casa Buonarroti e dei suoi proprietari.
Come la Casa Buonarroti non può definirsi la casa di Michelangelo, così nella biblioteca della Casa Buonarroti non si può evidentemente ritrovare quella biblioteca di Michelangelo il cui studio è argomento di grande fascinazione, anche se ne sappiamo ancora tanto poco. Ma oggi la biblioteca non è nemmeno più una biblioteca di famiglia.

La ricostruzione della fisionomia secolare di questo patrimonio librario ha portato ad avanzare ipotesi sulla biblioteca secentesca del letterato Michelangelo il Giovane, ad indagare su quella dell’antiquario Filippo, che abitò la Casa nella prima metà del Settecento; a rivisitare quanto resta dei libri di famiglia, a ricostruire ai suoi albori la biblioteca della Fondazione Casa Buonarroti, fondato nel 1859 dall’ultimo granduca; a definire, infine, le tappe successive degli ampliamenti.

In questa storia, episodio senza dubbio rilevante è l’acquisizione da parte del Comune di Firenze, e il conseguente affidamento in comodato alla Casa Buonarroti, quindici anni or sono, di un cospicuo settore (4157 titoli) della biblioteca personale di Charles de Tolnay, direttore della Casa dal 1965 alla morte, avvenuta nel 1981: si è giunti così, finalmente, a disporre di un fondo di bibliografia michelangiolesca tanto più significativo in quanto raccolto negli anni da uno specialista.

Ma non è certo trascurabile la presenza di altre donazioni e di altri fondi: i circa centocinquanta pezzi provenienti dalla biblioteca dell’erudito Domenico Tordi (1857-1933), quasi tutti opere di Vittoria Colonna; oppure le carte di Jacques Mesnil (1872-1940), lo studioso innamorato di Firenze, che scriveva importanti saggi sull’arte del Quattrocento ma anche pamphlet rivoluzionari; oppure ancora, i materiali preparatori e il manoscritto di un classico della bibliografia michelangiolesca, l’opera sui ritratti dell’artista pubblicata da Ernst Steinmann nel 1913.

Attualmente, la Biblioteca consta di circa 11.000 volumi, 41 riviste, e circa 200 libri rari, tra cui 44 cinquecentine. Inoltre, fanno parte della Biblioteca i preziosi 169 volumi dell’Archivio Buonarroti, la cui consultazione è rigorosamente limitata agli specialisti.

Nella Biblioteca della Casa Buonarroti è possibile consultare una fototeca ordinata per autori, formata da oltre 10.000 pezzi, e dedicata prevalentemente all’opera di Michelangelo ma anche agli artisti del Rinascimento italiano e fiammingo. E’ consultabile la catalogazione informatica del Carteggio di Michelangelo il Giovane.