Mostra a cura di Alessandro Cecchi
Firenze, Casa Buonarroti, 27 settembre 2023 – 8 gennaio 2024
Il restauro dell’Inclinazione di Artemisia Gentileschi, collocata sin dall’origine nel soffitto della Galleria Buonarrotiana, generosamente finanziato da Calliope Arts e da Christian Levett, ha consentito una rilettura e un apprezzamento dell’opera impensabili prima dell’intervento e altre scoperte sono venute dalle indagini diagnostiche che hanno consentito di rivelare le prime intenzioni, il disegno preparatorio e la pittura originale, poi in parte velata da Baldassarre Franceschini detto il Volterrano su incarico di Leonardo Buonarroti, nipote del committente Michelangelo Buonarroti il Giovane, scandalizzato dalla nudità della figura allegorica femminile.
L’importanza e la novità di questi risultati e la necessità della loro comunicazione al pubblico hanno permesso di allestire la mostra al piano terreno di Casa Buonarroti.
La prima sezione, intitolata La Fama, è dedicata agli anni fiorentini (1613-1620) della pittrice, ormai celebre, protetta dal granduca Cosimo II de’ Medici, e accolta, il 19 luglio del 1616, unica donna, nell’Accademia delle Arti del Disegno.
Accanto a dipinti appartenenti a Casa Buonarroti come l’Inclinazione restaurata e il Ritratto di Michelangelo Buonarroti il Giovane, che ne fu il committente, opera di Cristofano Allori, databile intorno al 1610, figurano un pregevole ritratto del granduca, del Sustermans, della Collezione Corsini, e la Santa Maria Maddalena di Artemisia della Galleria Palatina, commissionata dal Medici e di recente restaurata, in un confronto con l’Inclinazione che si presenta di grande impatto sul pubblico.
La seconda sezione è dedicata all’Inclinazione e ai rapporti della sua autrice con il committente, attestati dai documenti autografi conservati nell’Archivio Buonarroti e relativi all’invenzione del soffitto, di cui la tela fa parte, al pagamento della pittura con 34 fiorini, ben superiore a quello percepito dai colleghi maschi e alla necessità di danaro della Gentileschi per i debiti contratti da lei e dal marito.
Un’antica bussola, proveniente dal Museo Galileo, come quella recata fra le mani dalla figura allegorica, documenta i contatti di Michelangelo e Artemisia con il mondo della scienza e, in particolare, con lo scienziato Galileo Galilei.
La terza sezione, è dedicata interamente al complesso intervento di restauro e alle indagini che ha comportato, illustrato da un video che consente al pubblico di ripercorrere le tappe emozionanti di un’operazione esemplare che ha coinvolto le più alte professionalità scientifiche e che ci si augura sia seguita da altri interventi per la conservazione e la tutela dell’inestimabile patrimonio di Casa Buonarroti.
L’allestimento della mostra e le installazioni multimediali sono stati realizzati da Massimo Chimenti / Culturanuova srl.
Vedi il Tralier della Mostra Artemisia UpClose – Artemisia nel Museo di Michelangelo