Nel 1516 Michelangelo riuscì a ottenere da papa Leone X de’ Medici l’incarico di progettare una grandiosa facciata per la basilica di San Lorenzo a Firenze, che era ancora priva di un rivestimento dai tempi della sua edificazione secondo il progetto di Filippo Brunelleschi.
Grazie all’amicizia con Giuliano da Sangallo, il più importante architetto fiorentino tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, interprete del gusto classicista di Lorenzo il Magnifico, Michelangelo entrò in possesso di un libro di disegni dai più importanti monumenti di Roma antica e del Rinascimento, realizzato verso il 1514 nella cerchia di Giuliano – forse da Bernardo della Volpaia, specialista nel rilievo dei monumenti.
Michelangelo creò un suo taccuino piegando a metà dei fogli di grande formato, e iniziò a studiare i modelli eseguendo copie a matita rossa, anziché a penna come nel taccuino ricevuto in prestito. Le copie di Michelangelo dimostrano poco interesse per l’aspetto archeologico (per esempio, non trascrisse le indicazioni delle misure o dei luoghi) e invece grande attenzione per gli elementi decorativi, che reinterpretò spesso in modo originale.
In questa selezione si mostrano due fogli celebri di Michelangelo a confronto con alcune pagine del manoscritto di Bernardo della Volpaia, oggi conservato al Sir John Soane’s Museum di Londra e chiamato Codice Coner.