L’allestimento di questa stanza, lo studio ideato anch’esso da Michelangelo il Giovane, risale agli anni 1633-1637.
Nel soffitto, Cecco Bravo dipinse la personificazione della Fama.
Sulle pareti, lo stesso Cecco Bravo, Matteo Rosselli e Domenico Pugliani rappresentarono le effigi dei toscani illustri, riuniti per tipologie:
- di fronte alla porta d’ingresso, i poeti e gli scrittori;
- a sinistra gli astronomi, i matematici, i naviganti, i fisici, i medici, i semplicisti;
- a destra, gli oratori, i legisti, gli storici, gli umanisti;
- al di sopra della porta d’ingresso, i filosofi e i teologi.
Sotto gli affreschi corre una serie di armadi, con intarsi in avorio e in madreperla, raffiguranti festoni di frutta, fiori e foglie.
All’interno delle vetrine vengono evocati diversi registri del collezionismo della famiglia: dagli interessi naturalistici a quelli artistici.